Allerta truffa: ecco quali sono gli investimenti postali da evitare perché rendono pochissimo

Negli ultimi anni, sempre più italiani cercano soluzioni di investimento sicure, affidandosi a strumenti proposti da enti tradizionali come Poste Italiane. Tuttavia, non tutti i prodotti offerti risultano altrettanto vantaggiosi: alcune soluzioni postali sono oggetto di critiche per via dei rendimenti molto bassi e delle condizioni poco trasparenti. Comprendere quali siano gli investimenti postali meno convenienti è oggi essenziale per evitare di vedere eroso il proprio capitale nel tempo a causa di scarse remunerazioni o spese occulte.

I prodotti postali meno redditizi

I libretti di risparmio postali rappresentano una delle scelte più diffuse tra gli investitori più prudenti. Tuttavia, sebbene offrano una sicurezza praticamente assoluta, il tasso di interesse riconosciuto su queste soluzioni è tra i più bassi del mercato. I Libretti Smart, ad esempio, spesso propongono rendimenti annui inferiori all’1% lordo, un valore che, depurato delle tasse e dell’inflazione, può addirittura diventare negativo in termini reali.
Le condizioni di accesso semplici e la flessibilità operativa non compensano in alcun modo l’assenza di reale rivalutazione del capitale. A ciò si aggiunge la tendenza, da parte di molti risparmiatori, a lasciare somme ingenti parcheggiate per anni senza ricevere alcun beneficio concreto, eccezion fatta per la sicurezza nominale offerta dall’emittente pubblico.

Stesso discorso vale per i buoni fruttiferi postali a breve periodo, specie quelli a 18 mesi o 3 anni. Questi prodotti, storicamente apprezzati, oggi non reggono il confronto né con i titoli di Stato a scadenza analoga (come i BTP) né con i conti deposito bancari vincolati, che spesso prevedono tassi superiori a parità di rischio percepito.
Nonostante la garanzia statale, il loro rendimento, a causa delle condizioni di emissione attuali, è estremamente ridotto e raramente supera l’1-1,5% annuo lordo, risultando quindi poco appetibile per qualsiasi investitore che abbia uno sguardo orientato all’ottimizzazione del portafoglio.

Prodotti complessi: commissioni elevate e performance insufficienti

Un altro settore in cui si concentrano le critiche degli esperti sono i fondi comuni collocati tramite Poste Italiane, come la linea BancoPosta Fondi e prodotti a gestione mista quali il Bancoposta Mix 2. Questi strumenti, spesso promossi come alternative a basso rischio, soffrono di due principali problematiche: costi di gestione rilevanti e performance storiche generalmente inferiori rispetto ai benchmark di riferimento e alle alternative simili reperibili sul mercato bancario e assicurativo tradizionale.

In particolare, le commissioni di gestione possono raggiungere e superare l’1-2% annuo, annullando di fatto qualsiasi guadagno potenziale in periodi di mercato stagnante o poco rialzista. Inoltre, la mancanza di trasparenza sulle modalità di investimento e l’elevato turnover dei portafogli fanno sì che l’investitore finisca per accumulare rendimenti inferiori rispetto alle aspettative iniziali.
La presenza di commissioni di sottoscrizione e di uscita, spesso poco pubblicizzate, aggrava ulteriormente la situazione, penalizzando chi desidera disinvestire prima della scadenza.

Nell’ambito delle polizze vita con componente finanziaria, come Poste Progetto Capitale, ci si trova di fronte a prodotti che legano il rendimento a fondi sottostanti gestiti in modo molto costoso e poco trasparente. Anche in questo caso, le commissioni elevate erodono gran parte dei potenziali ritorni, lasciando l’investitore con risultati insoddisfacenti.

Il rischio delle false percezioni di vantaggio

Un’altra insidia nella scelta degli investimenti postali è rappresentata dalla comunicazione incentrata sulla sicurezza e sulle agevolazioni fiscali che, però, non bilanciano la povertà dei rendimenti. Spesso si fa leva sulla garanzia statale e sulla semplice gestione del prodotto per occultare una realtà fatta di tassi d’interesse insoddisfacenti.
Un’ulteriore problematica è costituita dalla rigidità di alcuni prodotti, che impediscono di recuperare il capitale senza penalizzazioni per lunghi periodi, riducendo ulteriormente la convenienza rispetto ad alternative di pari rischio.

La promozione di vantaggi fiscali spesso risulta fuorviante: nella maggior parte dei casi, gli unici veri benefici sono legati a situazioni di guadagno, ma con rendimenti così bassi anche il vantaggio fiscale si riduce a ben poca cosa. La differenza con i principali titoli di Stato, sia in termini di tassazione che di rendimento, è spesso minima, mentre i vincoli e i costi associati ai prodotti postali restano elevati.

Consigli pratici: come difendersi e scegliere consapevolmente

  • Prima di sottoscrivere qualsiasi prodotto, è fondamentale analizzare a fondo le condizioni contrattuali, verificando tutte le voci di costo e le limitazioni sulla liquidabilità.
  • Valutare sempre il rendimento netto effettivo, confrontando il tasso d’interesse con quello di altri strumenti a rischio simile, come buoni fruttiferi postali e titoli di Stato come i BTP.
  • Attenzione alle polizze vita e ai fondi misti offerti tramite Poste, soprattutto quelli legati a mercati finanziari: spesso garantiscono solo in apparenza la sicurezza, a discapito della remunerazione.
  • Per chi cerca vera sicurezza e liquidità, valutare la diversificazione: suddividere il capitale tra diversi strumenti e intermediari, senza concentrarsi solo sulle soluzioni postali.

Il ruolo della formazione e della consulenza indipendente

Le Poste Italiane, consapevoli dell’evoluzione delle truffe finanziarie e dei rischi per i risparmiatori, offrono attualmente formazione continua al proprio personale per individuare e prevenire tentativi di frode, ma la protezione dalle truffe di investimento non può limitarsi al solo ambito interno. Una difesa efficace parte dalla consapevolezza dell’investitore, chiamato oggi a sviluppare una competenza finanziaria di base e a non affidarsi in modo passivo alle raccomandazioni dell’operatore di sportello.

Con il costante cambiamento dello scenario economico e il progressivo abbassamento dei rendimenti garantiti, risulta imprescindibile rivalutare regolarmente la convenienza degli investimenti postali, confrontando sempre le proposte di Poste Italiane con le numerose alternative presenti sul mercato finanziario.
L’attenzione deve essere massima anche per evitare i rischi delle truffe online, che, pur meno frequenti tramite canali ufficiali come quelli postali, possono colpire chi cerca occasioni facili di guadagno attraverso trading, prodotti non regolamentati o intermediari non autorizzati.

In definitiva, scegliere strumenti postali per investire non è sempre sinonimo di sicurezza e vantaggio economico: la scarsa redditività di molti prodotti, soprattutto libretti di risparmio, buoni fruttiferi a breve termine, fondi misti e polizze vita collegate a fondi, deve indurre ogni risparmiatore a interrogarsi sulle effettive prospettive di guadagno a fronte del rischio sostenuto e delle effettive esigenze di investimento.

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